La Chirurgia del piede è quella specialità dell’ortopedia che consente di risolvere le più comuni patologie del piede come: alluce valgo e rigido, valgismo distale dell’alluce, metatarsalgie, dita a martello e a griffe, 5 dito varo, neuroma di Morton.
Si avvale di tecniche chirurgiche sia di tipo tradizionale che di tipo mini invasivo; queste ultime consentono di evitare i tradizionali “tagli” chirurgici, utilizzando piccolissime fresine che vengono introdotte attraverso forellini cutanei. Tali fresine modellano l’’osso e consentono di correggere le deformità.
Le cause più importanti delle deformità del piede sono da imputare alle due principali sindromi, che derivano da un incongruo appoggio del piede: la sindrome pronatoria e la sindrome supinatoria.
Sindrome pronatoria
Il piede è atteggiato verso l’interno: l’alluce è molto spesso anche artrosico, deviato verso l’esterno. Le dita sono lussate sulle articolazioni metatarso-falangee e diventano a martello, Spesso, se non viene curata, il secondo dito non solo si flette ma si sovrappone all’alluce. Tale sindrome è sempre associata ad una metatarsalgia, cioè a callosità plantari dolenti, che in molti casi sono il motivo che induce a consultare lo specialista.
Sindrome supinatoria
Nella Sindrome Supinatoria si ha una esagerata dorsi-flessione delle dita, per il prevalere della contrazione dei tendini estensori. Le dita assumono l’aspetto “a griffe” o ad “artiglio”
In entrambi i casi avremo un alluce valgo, cioè la deviazione verso l’esterno del primo dito del piede. Quando ciò avviene tutto l’apparato estensore si sposta lateralmente ed il primo metatarso si inclina medialmente. Tali modificazioni dell’anatomia tendono a cronicizzare ed a peggiorare il valgismo dell’alluce. Come conseguenza si forma una esostosi della testina del primo osso metatarsale, cioè una sporgenza ossea mediale, un arrossamento della cute, lo spostamento laterale della prima falange ed un consumo della cartilagine articolare, così che vi è una evoluzione in artrosi.
Metatarsalgia: trattamento della patologia
Quando la patologia è in stadio avanzato anche le altre dita diventano a martello e sotto la pianta del piede compaiono callosità dolenti: è la metatarsalgia.
Per metatarsalgia si intende una sintomatologia dolorosa localizzata nella regione anteriore della pianta del piede, che compare o si accentua sotto carico; il dolore può associarsi a presenza di callosità e deformità in griffe delle dita. In condizioni normali vi è un’omogenea distribuzione del carico sull’avampiede, sostenuta da un corretto allineamento metatarsale sui piani frontale e dorso-plantare. In caso di disarmonia di lunghezza di uno o più metatarsi , di anomalie di inclinazione del retro piede o dell’avampiede, la corretta distribuzione del carico sul piede viene a mancare. Nelle fasi più acute il dolore può rendere difficile la camminata che in alcuni casi porta a produrre posizioni anomale d’appoggio, con conseguenti patologie del ginocchio e della colonna vertebrale.
Le cause possono essere strutturali, congenite, traumatiche, infiammatorie. Uno o più metatarsi più lunghi della norma o inclinati verso il basso andranno incontro a sovraccarico; viceversa metatarsi più corti o inclinati verso l’alto saranno insufficienti al carico e determineranno un sovraccarico di quelli vicini, originando in entrambi i casi una metatarsalgia.
Nelle formi lievi e riducibili l’alterazione biomeccanica può essere corretta dall’uso di plantari e il dolore alleviato da terapia medica o fisica. Nelle forme strutturate e non più correggibili l’intervento chirurgico è indispensabile per ripristinare il corretto riallineamento metatarsale.
L’operazione di correzione della metatarsalgia viene eseguita con tecnica mininvasiva per via percutanea o con tecnica tradizionale tramite una piccola incisione chirurgica e in entrambi i casi si ricrea l’articolazione in modo da consentire la ripresa di una camminata normale.
La chirurgia percutanea permette di curare la metatarsalgia intervenendo con due o tre piccole incisioni sul dorso del piede per consentire al chirurgo di intervenire con le microfrese a livello del collo delle teste dolorose. Le osteotomie prodotte non vengono fissate con mezzi di sintesi ma lasciate libere; l’uso della scarpetta rigida ed il carico immediato consentiranno il corretto riposizionamento .
Dito a martello: trattamento della patologia
Il dito a martello è una deformazione caratterizzata dalla flessione dell’articolazione interfalangea prossimale, che fa acquisire al dito la conformazione del martelletto del tasto del pianoforte. Oltre ad incidere sul fattore estetico, questa patologia causa dolore con conseguente impedimento all’uso della calzatura. L’intervento chirurgico per riportare il dito alla perfetta funzionalità avviene in Day Hospital mediante una semplice tenotomia dei flessori e degli estensori alla base della falange eseguita per via percutanea o in alternativa con piccola incisione chirurgica, con osteotomia della prima falange, oppure,nei casi più gravi associate a deviazioni laterale o mediale del dito, ad artrodesi dell’articolazione interfalangea.
Spina calcaneare: trattamento della patologia
La spina calcaneare o sperone plantare, consiste in una crescita eccessiva dell’osso sul calcagno e avviene quando la fascia plantare esercita una trazione eccessiva sul tallone. La maggior parte delle spine può essere trattata con bombardamento ad onde d’urto, che vanno a disgregare le aree di infiltrazione calcarea . In caso di permanenza del problema si può intervenire chirurgicamente e con una piccola incisione lineare lungo il bordo del calcagno si procede all’asportazione dello sprone calcaneare.
Morbo di Haglund: trattamento della patologia
Il morbo di Haglund è un’infiammazione dolorosa del calcagno causata spesso da varismo del piede; questa malattia può essere risolta con l’utilizzo di innovative solette antishock, che evitano di sovraccaricare le articolazioni. In caso di permanenza del problema il trattamento chirurgico si esegue per via endoscopica o in alternativa tramite una piccola incisione chirurgica e consiste nella resezione dell’ angolo postero- superiore del calcagno. L’appoggio è immediato.
Neuroma di Morton: trattamento della patologia
Il neuroma di Morton è una patologia del nervo interdigitale che fornisce la sensibilità della parte interna di due dita vicine del piede.
E’ rappresentato da un ingrossamento del nervo (neuroma) o da una compressione secondaria dello stesso da parte di strutture vicine, a livello delle teste metatarsali.
Entrambi questi fenomeni danno luogo alla tipica sintomatologia dolorosa e parestesica (formicolii, scosse, spilli) che tende ad irradiarsi alle due dita innervate quando il piede appoggia al suolo durante la deambulazione.
L’operazione di asportazione di neuroma di Morton viene eseguita tramite una piccola incisione chirurgica dorsale.
Piede piatto: trattamento della patologia
La sindrome pronatoria o del piede piatto è una patologia che consiste in un abbassamento di entità variabile dell’arcata plantare interna del piede, che può raggiungere anche il limite estremo di un completo appiattimento con conseguente degenerazione del tendine e insorgenza di dolore mediale o laterale (cavo doloroso). Qualora, intorno alla pubertà (dai 10 ai 14 anni), il piede non sia maturato e persista un piattismo importante della pianta del piede, esiste la possibilità con un piccolo intervento chirurgico di ottenere la correzione immediata dell’arcata del piede.
L’intervento chirurgico di piede piatto è semplice e mini invasivo e consiste nell’inserimento di una vite nel calcagno a livello del seno del tarso – spazio vuoto che si trova davanti al malleolo esterno – attraverso una mini-incisione cutanea. Il giorno stesso dell’intervento il bambino è dimesso dalla Casa di Cura e può tornare a casa; il giorno successivo il bambino può già appoggiare il piede e dopo circa una settimana riesce a camminare senza supporti.
Alluce valgo: trattamento della patologia
Sono molte le tecniche chirurgiche utilizzate per correggere l’alluce valgo.
L’operazione di correzione dell’alluce valgo viene eseguita con tecnica mininvasiva per via percutanea o con tecnica tradizionale tramite una piccola incisione chirurgica e in entrambi i casi si ricrea l’articolazione in modo da consentire la ripresa di una camminata normale.
La tecnica dell’Alluce valgo in percutanea è la pratica chirurgica al momento attuale più avanzata che consente di praticare solamente 2 incisioni di 2 millimetri l’una attraverso le quali si modellano le ossa deformate ottenendo dei risultati buoni e permettendo un recupero molto più veloce delle tecniche tradizionali.
Alluce rigido: trattamento della patologia
In molti casi di alterato carico del primo raggio del piede si sviluppa una comune patologia, conosciuta come alluce rigido: è l’artrosi primaria o secondaria dell’articolazione metatarso falangea del primo dito del piede. E’ caratterizzato da scarsa mobilità dell’articolazione associata a dolore e spesso alla presenza di osteofiti (neoformazioni ossee) sul dorso del piede tra la testa del primo metatarso e la base della falange prossimale che rendono difficile il movimento di estensione dell’alluce durante la camminata. La correzione chirurgica dell’alluce rigido consiste nell’asportazione chirurgica degli osteofiti e nel rimodellamento dell’articolazione. L’operazione di correzione dell’alluce rigido viene eseguita con tecnica mininvasiva per via percutanea o con tecnica tradizionale tramite una piccola incisione chirurgica e in entrambi i casi si ricrea l’articolazione in modo da consentire la ripresa di una camminata normale. Nel caso di un alluce rigido spesso è la sola falange distale dell’alluce che è deviata esternamente: è il valgismo distale dell’alluce, facilmente correggibile mediante una piccola osteotomia a cuneo della falange basale dell’alluce.
Instabilità della caviglia: trattamento della patologia
L’instabilità della caviglia è una patologia che si manifesta con la comparsa di frequenti cedimenti della caviglia associati a un persistente gonfiore soprattutto localizzato sulla parte esterna della caviglia e a dolore quando si cammina soprattutto su terreni sconnessi.
La causa più frequente è rappresentata da una o più distorsioni che determinano una rottura dei legamenti nella parte esterna oppure delle alterazioni patologiche all’interno dell’articolazione.
In caso di mancato trattamento, i legamenti lesi non riacquistano la tensione che avevano prima del trauma e l’articolazione resta quindi esposta ad altre possibili distorsioni. Il trattamento chirurgico consiste in una riparazione del legamento leso attraverso piccola un’incisione cutanea da eseguirsi nella parte laterale della caviglia. Qualora i legamenti siano così danneggiati da non poter essere riparati direttamente si preleverà del tessuto sano dalle zone circostanti la lesione e lo si trapianterà al posto dei legamenti rotti. Seguirà immobilizzazione della caviglia operata per circa 4 settimane e successiva riabilitazione.
Chirurgia della caviglia: artroscopia della caviglia
L’artroscopia della caviglia è un tipo di tecnica mini-invasiva, che avviene tramite l’utilizzo di un artroscopio a fibre ottiche: visualizzando l’articolazione della caviglia, è possibile praticare una semplice incisione e intervenire così sulla parte danneggiata. Essa evita grandi incisioni ed è in grado di trattare diversi disturbi dell’articolazione.