La chirurgia della mano richiede attualmente una preparazione multidisciplinare di ortopedia e traumatologia, chirurgia plastica, microchirurgia ricostruttiva oltre alla basilare preparazione di chirurgia generale. Questa formazione multi specialistica permette di trattare al meglio le patologie infiammatorie e degenerative, le lesioni traumatiche e i loro esiti invalidanti ed anche le malformazioni congenite. La chirurgia della mano è oggi in grado di risolvere o perlomeno di migliorare qualsiasi patologia riguardante l’area specifica e ridare al paziente la funzione di prensione della mano lesa. Il chirurgo della mano, dopo avere escluso ogni alternativo tipo di trattamento, ricorrerà all’intervento chirurgico ritenuto necessario alla guarigione del paziente.
La Casa di Cura San Giovanni ha organizzato all’interno della sua struttura una equipe di esperti chirurgi ortopedici e plastici specializzati che possono usufruire di ambulatori dedicati, di nuove sale operatorie altamente tecnologiche e all’avanguardia su ogni protocollo di sterilizzazione e sicurezza, di una diagnostica di riferimento per il tipo di chirurgia e di un laboratorio di analisi attivo tutti i giorni che può eseguire esami di controllo in ogni momento e al bisogno.
I nostri specialisti sono in grado di eseguire qualsiasi tipo di intervento sulla mano. Il nostro centro di Chirurgia della mano si distingue per professionalità e competenze tecniche. I nostri chirurghi eseguono ogni anno più di 800 interventi che riguardano le patologie della mano e del polso. A seguire sono indicate le più comuni patologie trattate dagli specialisti della mano che operano presso la nostra struttura:
Intervento al dito a scatto e trattamento della patologia
La tenosinovite stenosante dei flessori delle dita (dita “a scatto”) colpisce più frequentemente i tendini flessori delle dita della mano.
È caratterizzata da un ispessimento della guaina tendinea che riveste i tendini flessori e ne agevola, in condizioni normali, lo scorrimento nelle strutture osteofibrose presenti nel palmo della mano e nelle dita. Queste strutture osteofibrose, chiamate pulegge, mantengono i tendini aderenti ai piani profondi durante la contrazione muscolare e ne impediscono la lussazione superficiale.
Quando si manifesta un’ipertrofia della membrana di rivestimento dei tendini o un aumento della rigidità di queste strutture il normale scorrimento dei tendini può essere compromesso con conseguente comparsa di sensazione di “scatto” durante i movimenti delle dita della mano oppure incompleta estensione del dito corrispondente. La tenosinovite stenosante ha spesso origine infiammatoria, microtraumatica o ereditaria e si manifesta inizialmente con dolore riferito alla regione palmare distale (alla base delle dita) durante la flesso-estensione del dito interessato e successivamente con scatto e difficoltà all’estensione ed infine con blocco in flessione del dito con deficit di estensione. L’intervento chirurgico tradizionale è eseguito in anestesia locale mediante un’incisione alla base del dito che va a liberare il tendine, attraverso la sezione della puleggia.
Trattamento della sindrome di Quervain
La Sindrome di de Quervain consiste in una tenosinovite (infiammazione acuta o cronica) stenosante dei tendini estensore breve (EBP) e abduttore lungo del pollice (ALP).
E’ caratterizzata dal difficoltoso scorrimento dei tendini abduttore lungo ed estensore breve del pollice all’interno del canale osteofibroso comune che li contiene, lungo il bordo radiale del polso, per fenomeni infiammatori , reumatici o postraumatici. Tale patologia si manifesta inizialmente con dolore a livello del polso durante i movimenti di flesso-estensione del pollice. Si verifica un ulteriore aumento della sintomatologia dolorosa percepita dal paziente quando, accolto il pollice all’interno del palmo della stessa mano, il paziente viene indotto ad eseguire un movimento forzato di deviazione ulnare del polso.
La malattia di De Quervain comporta progressiva difficoltà all’utilizzo del pollice come conseguenza dei fenomeni dolorosi acuti associati al movimento e progressiva comparsa di grave impotenza funzionale del pollice e di conseguenza della mano per dolore permanente. L’obiettivo del chirurgo è quello di alleviare il dolore ricorrendo ad un intervento in anestesia locale tramite una mini incisione alla mano che permette di liberare l’attrito tra guaina e tendini che è la causa dell’infiammazione e del dolore .
Morbo di Dupuytren: intervento e trattamento della patologia
Il Morbo di Dupuytren è una patologia caratterizzata da ispessimento e successiva retrazione dell’aponeurosi palmare, membrana normalmente fine e sottile presente nel sottocute a livello del palmo della mano e delle dita.
Nel corso dell’evoluzione della patologia tale membrana si inspessisce dando luogo a formazioni inizialmente nodulari quindi cordoniformi localizzate nel palmo della mano o estese da quest’ultimo fino alle dita, con progressiva retrazione del palmo e flessione delle dita della mano. Vi sono svariate ipotesi patogenetiche ma la vera causa di tale patologia ingravescente, con graduale e progressiva deformità in flessione delle dita e conseguente limitazione funzionale non è ancora ben nota. La progressiva flessione delle dita indotta dall’estensione della patologia può comportare conseguente retrazioni cutanee e alterazioni articolari con deformità secondarie in anchilosi o sublussazione o lussazione articolare.
L’intervento chirurgico per risolvere i problemi derivanti dal morbo di Dupuytren si effettua con un piccolo ago e non è doloroso, non lascia segni e non richiede lunghi periodi di riabilitazione. Nei casi più gravi si ricorre all’intervento di aponeurectomia palmare e digitale.
Rizoartrosi: intervento e trattamento della patologia
L’articolazione trapezio-metacarpale, posta alla base del primo raggio della mano, permette i movimenti di ab-adduzione e di retro posizione del pollice. La conformazione a sella dell’articolazione permette una grande mobilità del pollice a prezzo talvolta di una importante instabilità con secondaria degenerazione artrosica da iper-uso.
La malattia artrosica idiopatica, lesioni traumatiche articolari, l’artrite reumatoide o le altre connettiviti spesso provocano alterazioni destruenti dell’articolazione trapezio-metacarpale. Le manifestazioni cliniche sono più frequenti nella donna in età perimenopausale. Negli stadi iniziali della malattia il trattamento può consistere in infiltrazioni di acido ialuronico o in interventi leggeri ambulatoriali che permettono un ricupero pressoché immediato. Quando la degenerazione artrosica altera in modo irreversibile la possibilità di mantenere un buon movimento articolare e diviene causa di dolore non controllabile con le normali terapie farmacologiche e/o fisiche-riabiltative è indicato l’intervento chirurgico.
Il trattamento chirurgico della rizoartrosi in passato era l’artrodesi della trapezio-metacarpale con perdita di movimento di questa articolazione. Modernamente il trattamento ortopedico di una articolazione artrosica sintomatica deve essere mirato a ripristinare un movimento completo ed indolore della stessa. Nello scorso decennio il trattamento chirurgico più frequente è stata la asportazione del trapezio con interposizione tendinea ed inevitabile accorciamento del primo raggio.
Le attuali protesi spaziatore hanno superato gli inconvenienti delle prime protesi ad ancoraggio osseo e nella loro evoluzione favorevole permettono un recupero indolore del movimento della base del pollice con buona forza di presa. La eventuale necessità di asportare la protesi applicata ci riporta al noto risultato di una artroplastica (trapeziectomia ed interposizione tendinea).
In alcuni casi è ancora attuale il trattamento di asportazione parziale o totale del trapezio senza l’applicazione della protesi.
Intervento al tunnel carpale e trattamento della patologia
La sindrome del tunnel carpale è una patologia molto frequente soprattutto nel sesso femminile ed è causata dalla compressione del nervo mediano nel suo passaggio nel canale (tunnel) carpale al livello del polso. Il canale carpale è costituito dalle ossa del carpo (pavimento del canale carpale) e dal legamento trasverso (soffitto del canale carpale).
La sindrome del tunnel carpale è dovuta a fattori microtraumatici, infiammatori o post-traumatici (esiti di fratture di polso). La sintomatologia avvertita dal paziente comprende: parestesie (formicolio), e talvolta dolore soprattutto notturno e localizzato inizialmente alle dita pollice, indice, medio e in parte all’anulare; tale sintomatologia è espressione di una irritazione del nervo mediano. Successivamente, con il progredire della lesione, tali disturbi vengono percepiti anche a livello dell’avambraccio e del braccio e possono associarsi a perdita di sensibilità cutanea tattile alla mano e a perdita di forza con frequente caduta di oggetti dalla mano. In presenza di tali sintomi è fondamentale l’esecuzione di elettromiografia che permette di fare una diagnosi precisa relativamente alla zona in cui il nervo mediano è compresso e all’entità di danno subito dalle fibre nervose che costituiscono il nervo mediano.
La terapia, nelle forme iniziali, è basata sull’associazione di riposo funzionale con antinfiammatori locali o somministrati per via generale, associati all’uso di ortesi di polso e neurotrofici; in uno stadio avanzato o dopo insuccesso con le terapie descritte , viene proposta la terapia chirurgica. L’intervento consiste nell’apertura del tunnel carpale e nella liberazione del nervo mediano.